Novelle Esemplari di Miguel de Cervantes - Black Jack - Contrasto Gioco D'Azzardo - RM6-1
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Novelle Esemplari di Miguel de Cervantes – Black Jack

Novelle Esemplari di Miguel de Cervantes – Black Jack

“ tomè de mis albahajas Las que pude y 

Las que me parecieron màs necesarias,

y entre ellas saquè estos naipes

  • Y a este tiempo descubriò los que se han dicho    

Que en el cuello traia-

Con los cuales he ganado mi vida por los mesones

Y ventas que hay desde Madrid aqui,

jugando a la veintiuna y, aunque vuesa merced

los vee tan astrosos y maltratados,

usan de una maravillosa virtud con quien los entiende,

que no alzarà que no quede us as debajo.

Y si vuesa merced es versado en este juego,

verà cuànta ventaja lleva el que sabe

que tiene cierto un as a la primera carta,

que le puede servir de un punto y de once;

que con esta ventaja, siendo la veintiuna envidada,

el dinero se quada en casa.” 

«Riconete e Cortadillo» (Novelle esemplari, 1613), Einaudi Torino 2002

 Miguel de Cervantes 

“Presi dei miei tesori quel che potei e quello che mi sembrava più necessario, e scelsi fra l’altro queste carte (e al momento tirò fuori quelle di cui abbiamo parlato, che portava nel colletto)

Con le quali mi sono guadagnato da vivere nelle osterie e nelle locande che ci sono a Madrid a qui giocando a ventuno;

quantunque a vossignoria paiano sudicie e malridotte,  posseggono invero una virtù meravigliosa per chi le conosce ed è che quando si alzano si trova sempre sotto un asso. Se vossignoria è pratico di questo gioco capirà il vantaggio di colui che sa che avrà con certezza un asso come prima carta, che vale mezzo punto oppure undici; con questo vantaggio essendo il punteggio di ventuno il denaro non si muove mai e resta sempre in casa».

(Traduzione di Paola Gorla)

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