17 Mag Edvard Munch “La roulette”
Munch nel 1892, durante un soggiorno in Francia, andò spesso in treno a
Montecarlo, frequentando il Casinò, quest’ultimo ha fornito all’artista vari spunti
di riflessione che appuntò nei suoi diari, soprattutto in relazione all’ansia di
precipitarsi ai tavoli, alla frenesia degli astanti nel giocare e alla velocità del gioco
stesso, e all’azzeramento delle individualità dei giocatori: ”Vedo come la
medesima passione renda tutti uguali, non c’è differenza: contessa o puttana
sono identiche. Siedono con guance arroventate e occhi rossi…assenti”, o ancora:
”Una volta entrato, resti incantato, devi tornare ancora e ancora…”
Nel dipinto In primo piano troviamo ragazzo, visto di spalle, intento a scrivere
qualcosa su un foglio che tiene in mano. Non sono messe in evidenza le
caratteristiche somatiche, anzi sono indistinguibili. Come tutti i presenti, è rapito
dal gioco. Anche le altre figure sono tracciate in maniera priva di dettagli, a
sottolineare che in quel momento sono tutti uguali, travolti dalla medesima
spinta; stessa espressione assente. Non sono neanche visibili differenze sociali.
Al centro della scena non c’è la ruota ma il rettangolo contente le puntate.
Tagliando le figure crea uno spazio ancora più compresso e tramite pennellate
fluide e veloci enfatizza la frenesia del gioco.
Clicca sull’immagine del quadro per vederla in dettaglio
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