21 Feb C’È GIOCO… e GIOCO! – Prevenzione del gioco d’azzardo nella scuola
Per comprendere meglio il ruolo che la scuola può giocare nella prevenzione al gioco d’azzardo patologico – e in altre forme di abuso/dipendenza – è
utile precisare il significato di prevenzione.
Il d.l. n. 158 del 2012 ha istituito presso il Ministero della Salute un Osservatorio sul gioco d’azzardo – di cui fanno parte esperti individuati dai
Ministeri ed esponenti delle associazioni rappresentative delle famiglie e dei giovani – allo scopo di monitorare il fenomeno e studiare le misure per
contrastare la diffusione del gioco d’azzardo patologico. L’Osservatorio, nelle “Linee di azione” approvate dalla Conferenza Stato Regioni il 6
Dicembre 2017, definisce “prevenzione” ogni “azione diretta a impedire il verificarsi o il diffondersi di fatti non desiderati o dannosi”.
Le azioni di prevenzione in riferimento al gioco d’azzardo patologico (GAP) sono riconducibili a quattro principali ambiti:
1. iniziative educative e informative sul gioco d’azzardo patologico e non;
2. azioni di analisi e monitoraggio dei comportamenti dei giocatori;
3. azioni di formazione di operatori, educatori, insegnanti;
4. azioni di regolazione della distribuzione delle vincite/perdite.
Nel contesto scolastico la prevenzione si può attuare prevalentemente sui due livelli dell’informazione/educazione degli studenti e della
formazione agli insegnanti.
La scuola costituisce un luogo privilegiato per l’attività di prevenzione; nello specifico consente di lavorare sulla prevenzione universale (Korn e
Shaffer- 1999); essa è rivolta a tutti i cittadini, coinvolgendo sia i soggetti che non hanno alcun comportamento di gioco, sia coloro che giocano in
modo sano; viene anche definita prevenzione primaria. Nell’ambito del GAP, mira in genere ad accrescere la consapevolezza sulle probabilità di
vincita reali dei giochi, sulle caratteristiche che ne favoriscono un utilizzo compulsivo e sugli aspetti della dipendenza patologica.
Parallelamente, l’istituzione scolastica può essere vista anche come un vero e proprio “Front Office” in grado di raccogliere le richieste di aiuto dei
giovani, di individuare i segnali di allarme nei comportamenti degli studenti, in grado di fornire informazioni corrette e a progettare interventi di
prevenzione efficaci anche in collaborazione con altri esperti.
In questo senso emerge l’importanza del lavoro proposto all’interno della scuola
No Comments